“Quando lei ha istituito il ministero della Transizione ecologica, tutti hanno ritenuto che un nuovo corso di politica industriale si fosse aperto per l’Italia. Ma il ministro Roberto Cingolani ci ha fatto immediatamente comprendere che così non era, poiché egli si è affrettato ad approvare la compatibilità ambientale (Via) per 11 nuovi pozzi, per l’estrazione di gas e di greggio in mare e in terraferma, bloccati dal 2014”. Cosi’ inizia la lettera che 41 Sindaci del Chietino hanno inviato al premier Draghi e al Presidente Mattarella chiedendo di “cancellare gli improvvidi provvedimenti”.
Ecco alcune delle principali motivazioni contenute lettera: “Le più recenti evidenze scientifiche, pubblicate sulle migliori riviste internazionali, dimostrano non solo che il metano è un gas clima-alterante molto più potente della CO2 ma che viene immesso in grandi quantità direttamente in atmosfera lungo la filiera (pozzi, gasdotti, stoccaggi e rete di distribuzione), in ragioni di perdite più o meno occulte di cui, nonostante il dibattito internazionale, il ministero della Transizione Ecologica non tiene conto. Tra l’altro indirizzare le nostre politiche industriali verso una fonte fossile che, sulla base di queste risultanze, presto sarà oggetto di forti vincoli come chiesto anche dall’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), appare miope dal punto di vista della sostenibilità economica di lungo periodo. Senza considerare gli impatti locali visto che l’Adriatico è praticamente un mare chiuso come un lago e che per un ricambio di tutta la sua acqua occorrono ben ottanta anni”.
Anche noi sottoscriviamo questo appello. Cingolani pensa al metano come una energia-ponte verso la decarbonizzazione per la transizione ecologica ma l’effetto serra del metano e’ maggiore di quello della CO2, uno studio dell’ente indipendente tedesco Energy Watch Group evidenza che passare al gas naturale per produrre energia potrebbe aumentare l’effetto serra del 40%. Infatti il Metano che brucia emette meno CO2 rispetto a carbone, petrolio e derivati, ma il suo effetto serra vanifica le sue minori emissioni di anidride carbonica. Il problema non è la combustione, piuttosto pulita, ma il fatto che il Metano incombusto è un gas serra più potente della CO2.
E intanto tutto il territorio di Nicosia e dintorni (e tutta la Sicilia) e’ sventrato dai lavori della SNAM per aggiornare un gasdotto funzionante che sara’ gia’ obsoleto nei prossimi 10 anni… chissa’ per quale motivo…
Nell’immagine la mappa delle trivelle d’Italia aggiornata a novembre 2014, a cura di Fabrizia Arduini responsabile WWF Abbruzzo. Ovviamente a queste si aggiungono le nuove.