Il Ministro per la Transizione Ecologica #RobertoCingolani inizia con il piede sbagliato, autorizzando la proroga delle concessioni per la coltivazione per l’estrazione di idrocarburi, alcuni progetti di messa in produzione di pozzi già realizzati e la perforazione di nuovi pozzi in aree di coltivazione di idrocarburi gassosi già autorizzate. In particolare si tratta dell’approvazione (con la complicità del Ministro della Cultura Dario Franceschini) di 7 Valutazioni di Impatto ambientale (VIA) e di una decina di concessioni per estrazione di metano e petrolio: sei nel modenese (a terra), quattro in Adriatico (delta del Po, Anconetano, San Benedetto) e uno nel Canale di Sicilia (Licata).
Anche se fondamentalmente si tratta di vecchi progetti o di proroghe autorizzazioni esistenti è quantomeno anacronistico che il nuovo ministero per la transizione ecologica spinga il piede sull’acceleratore proprio ora, quando il 30 settembre verrà approvato il PiTESAI, Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee, e fino ad allora sono sospesi i nuovi permessi per la ricerca e la prospezione di idrocarburi, ma ora queste proroghe permettono di far ripartire gli iter autorizzativi per queste concessioni.
Che segnale si vuole dare prorogando per altri 20 anni le concessioni per lo sfruttamento degli idrocarburi quando tutti i Paesi hanno un chiaro obbiettivo di emissione zero entro il 2050?
Ovviamente le organizzazioni e le associazioni ambientalistiche sono insorte, Greenpeace Italia, Legambiente e Wwf: “Ci attendiamo misure e atti concreti dal Governo per un exit strategy dalle trivellazioni”. Verdi:” La lobby del petrolio in Parlamento ancora forte. Transizione ecologica ancora lontana”.
E anche noi nel nostro piccolo sottoscriviamo questo appello e questa amara constatazione!